Le stanze sono due, una principale, con un soffitto altissimo e il soppalco in legno. Al centro c'è la postazione della modella: un materasso, un drappo bianco di cotone, una scatola di legno, un paio di lampade da usare all'occorrenza e una piccola stufa elettrica.
Sulle pareti bianche ci sono alcune file di cavalletti di legno ripiegati e le tavole di legno, sul quale va sistemato il foglio da disegno, fissandolo con lo scotch di carta. Le tavole sono tutte macchiate di pittura, dagli studenti delle ore precedenti.
Noi usiamo quasi solo il carboncino. Alcuni osano i pastelli ad olio.
D'inverno fa molto freddo, bisogna riscaldare bene la stanza, altrimenti non è possibile lavorare con la modella. Alle volte, per sostituirla, usiamo un busto di gesso, di stile greco.
C'è un busto maschile e un busto femminile. Li usiamo entrambi, per studiare il gioco delle ombre.
Le ore in un posto come questo sono brevi.
Gli occhi studiano a guardare, le mani a tracciare segni.
Tu ti illudi di rappresentare qualcosa che in realtà non cogli.
Febbraio II |