1 dicembre 2011

A chi piace davvero il lieto fine?

E' uscita l'intervista al fumettista tedesco Arne Bellstorf - sul graphic novel Baby's in black - che vi anticipavo QUI. Dentro c'è l'esistenzialismo tedesco, il senso della vita, il rock'n'roll, Amburgo, la cultura pop. 

Ecco la mia introduzione:
"Mi piacciono le storie d’amore. Anzi, adoro le storie d’amore. E ancora di più adoro il rock’n'roll. Appena ho visto Baby’s in black credevo fosse una storia di groupie (avete presenti le giovanissime e bellissime fan che hanno accompagnato nelle loro tournée le più grandi rockstar?) e invece mi sono trovata a sfogliare tra le mani un’opera discreta e commovente, malinconica e intimista. Dentro ci ho trovato il racconto di una relazione intensa e fragile, un pezzo di storia della musica mondiale, una ricostruzione storica di quelli che ricordiamo come i mitici anni sessanta e sopratutto una risposta ad una domanda esistenziale: il senso della vita? E’ l’amore".

L'intervista integrale ve la leggete QUI.





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