11 aprile 2013

Teatro-letteratura nel reading Capovilla legge Pasolini



Cronachetta "speciale"

La performance in tre atti "La religione del mio tempo" ha portato la poesia di Pier Paolo Pasolini nel "My Festival", la rassegna delle arti di Patty Smith, con nuove suggestioni elettroniche.





fonte: qui


«Ed é tremendo, e dolce: che non c’é mai disperazione senza un po’ di speranza».
P.P.P.


Ecco un estratto:

PierPaolo Capovilla, rock star del circuito indipendente italiano, ottenuto prima con il gruppo One dimensional Man e poi – cantando in italiano – con Il Teatro degli Orrori, ha prestato la sua voce inconfondibile nell’interpretazione delle parole del poeta Pier Paolo Pasolini in un’intensa performance teatrale dal titolo “La religione del mio tempo”, nel programma del My Festival di Patty Smith nella serata del 10 aprile 2013
«Questi versi sono stati scritti ieri e sono dedicati a noi.» Così il performer ha commentato la scelta di portare sul palcoscenico l’opera dell’intellettuale Pasolini. Una scelta che, come ha ribadito al pubblico, vuole dimostrarne l’assoluta attualità. «Questi versi risalgono ad un periodo tra il 1957 e il 1959, ma sembrano scritti ieri». 
Proprio così, assolutamente contemporanei, per come descrivono la crisi di quegli anni nei termini di un vuoto esistenziale: la rabbia nei confronti di una società italiana che ha dimenticato i valori della resistenza, la critica all’ipocrisia politica e sociale, il dolore davanti all’appiattimento culturale e all’imbarbarimento civile.


Il resto sul sito "Roma da leggere":
Teatro-letteratura nel reading di Capovilla che legge Pasolini


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